Dagli studenti un appello a Bersani

Appello rivolto a Pier Luigi Bersani in occasione della sua visita a Cesena il 4 Novembre 2012.

Siamo Giacomo dal liceo scientifico, Lorenzo dall’istituto tecnico industriale e Sebastiano dal liceo classico, e siamo tre rappresentanti degli studenti.
Il motivo per cui siamo qua è per rivolgere un appello a Pier Luigi Bersani e a tutti voi affinché i problemi della scuola pubblica siano al primo posto dell’agenda del prossimo governo e non all’ultimo come è stato in questi anni.
La scuola dovrebbe essere un luogo di promozione dell’uguaglianza, di inclusione e di riscatto sociale mentre sta diventando un luogo in cui si riflettono le discriminazioni della società. Le stesse possibilità dovrebbero essere garantite a tutti indipendentemente dalle condizioni sociali ed economiche delle famiglie. Invece i tagli degli insegnanti di sostegno dimostrano la volontà di abbandonare gli ultimi.

A proposito di tagli vogliamo urlarlo la scuola ha già dato! 8 miliardi del duo Tremonti e Gelmini, a cui si aggiungono 200 milioni della spending review. Le mancate assunzioni e il precariato dei docenti si ripercuotono sulla qualità dell’insegnamento. La scusa “ce lo chiede l’Europa non regge più”. Paesi come la Germania e la Francia in questi anni hanno investito molte risorse.
L’Europa con il trattato di Lisbona ed Europa 2020 ci chiede ben altro: lotta al dispersione scolastica, aumento dei diplomati e dei laureati soprattutto in materie scientifiche, promozione dell’apprendimento permanente.
L’unica proposta innovativa del Governo Monti sembra essere quella di portare i tablet nelle aule.Noi ci preoccupiamo più della qualità del cemento che di quella della app. Prima di tutto viene la sicurezza degli edifici scolastici su cui ancora c’è moltissimo da fare.

In questa situazione di difficoltà, ci sono istituti che hanno sofferto in particolari le politiche e le finte riforme degli ultimi dieci anni. Sono gli istituti tecnici e professionali. Non esistono solo i licei. Si devono valorizzare quelle scuole che mettono a contatto la formazione con il lavoro anche attraverso i progetti di formazione scuola e lavoro.
Siamo qui ad accogliere la possibilità di un confronto serio che invece non sarebbe possibile in un monologo teatrale.
Chiediamo a Pier Luigi Bersani di farsi carico della condizione della scuola. Non vogliamo sentire slogan e vane promesse ma vogliamo poterci fidare della serietà dei contenuti di un candidato di centrosinistra alla presidenza del Consiglio.

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