Inciucio a 5 stelle: il “movimento” di Grillo in Sardegna si spacca!

Da “Antoniosicilia.wordpress.com”, un interessante blog di un giovane studente

Scritto da Antonio Sicilia, 8 gennaio 2014

Titolo originale: “Pronto? Con chi parlo?”

“Non siamo ancora pronti“. Queste sono le parole con cui Emanuela Corda, deputata sarda del M5S, ha commentato la mancata presentazione della lista per le elezioni regionali in Sardegna. Parole forti quelle della deputata, che dalla sua bacheca facebook denuncia anche l’assenza di un metodo definito e di regole certe condivise. 

B1Bisogna contattarla al più presto. Si bisogna avvisarla che nella “lontanissima” estate del 2013 Di Battista, parlamentare 5 stelle, dichiarava: “Noi siamo pronti a governare”.

B2A questo punto le questioni sono due:

1) O il Movimento 5 stelle vuole governare l’Italia ma non la Sardegna  

2) oppure semplicemente dietro tutto il rumore di Grillo si nasconde una “rudimentale” (dal punto di vista organizzativo) macchina centralista, senza metodo e regole, che non è riuscita ad andare oltre ai temi dell’anti politica (nonostante il buon lavoro di alcuni parlamentari che hanno cercato di spostare l’attenzione su altre tematiche) e di conseguenza non è riuscita a radicarsi sul territorio. 

Lo dimostrano i recenti flop in Basilicata e in Trentino.

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Cannabis libera? Se non ora quando…

Da “L’Unità”

Scritto da Rachele Gonnelli, 8 gennaio 2014

Titolo originale: “Cannabis libera? Se non ora quando…

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Legalizzare la cannabis. Trent’anni dopo i primi “tentativi” del legislatore, torna d’attualità, con tanto di nuova proposta di legge presentata in Parlamento dal senatore Pd Luigi Manconi. Ma soprattutto la battaglia rompe i tradizionali steccati ed esce dalla marginalizzazione dell’ultimo decennio, quello in cui ha dominato la legge Fini-Giovanardi, con il suo approccio iper-proibizionista che abolendo persino la modica quantità e punendo il consumo ha intasato le carceri e aperto le porte dell’inferno giudiziario a centinaia di migliaia di adolescenti con un paio di «canne» in tasca.

Il dibattito sulla liberalizzazione questa volta si è riacceso in un luogo politico inconsueto: la Lega Nord. È stato ieri, alle due del pomeriggio, quando l’assessore leghista all’Agricoltura della Regione Lombardia Gianni Fava ha scritto in un post: «Credo valga la pena cominciare a parlarne seriamente». Scofessato dal segretario del Carroccio Matteo Salvini, ha ridotto il tiro: «Trattasi di opinione personale che non impegna la Lega», ma il governatore della Lombardia Roberto Maroni, a quel punto, ha sbandato: prima è sembrato appoggiare il suo assessore, ritwittando il post, poi lo ha sconfessato, dando la colpa al suo staff della comunicazione che «aveva capito male». Atteggiamento ondivago che ha indispettito il Nuovo centro destra lombardo.

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Bersani vigile, nessun danno neurologico

foto_ospedale_home1Alle 11, come preannunciato, è stato diramato il nuovo bollettino medico sulle condizioni di Pier Luigi Bersani, operato ieri sera per emorragia cerebrale. Un comunicato incoraggiante, quello dettato dall’ospedale Maggiore di Parma: “Il decorso post-operatorio evolve positivamente, il paziente ha trascorso una notte tranquilla. Parametri stabili e nelle norma. Bersani non presenta deficit neurologici, è intubato, vigile ed ha conversato con i familiari. La prognosi resta riservata come previsto nel decorso di tali operazioni”.

“Per sciogliere la prognosi – ha spiegato alla stampa Ermanno Giombelli, il primario di neurochirurgia che ha operato Bersani -, ci prendiamo qualche giorno, ma è sulla buona strada, vediamo per le complicanze nei prossimi giorni”. “Bersani era cosciente sia prima che dopo l’intervento, il problema è superare questa fase acuta – ha proseguito Giombelli – le complicanze più importanti, come già detto ieri, arrivano dal sesto giorno in poi”.

Per Giombelli, il malore non sarebbe da mettere in relazione con lo stress dovuto agli eventi che hanno segnato la vita politica italiana dei primi mesi del 2013 e che hanno visto Bersani diretto protagonista. “No, sarebbe scoppiato allora”. “Diffonderemo il prossimo bollettino medico nel pomeriggio, attorno alle 17” ha concluso il primario. 

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I parcheggi scambiatori piacciono: è boom! Utenti aumentati del 28%!

BusFucsiaNel 2013 i tre parcheggi scambiatori di Cesena – Ippodromo, Montefiore, Ponte Abbadesse — hanno fatto il pieno, totalizzando oltre 213mila utenti, con un aumento percentuale quasi del 28% rispetto al 2012, quando erano stati 166.866. Questo significa che in media, ogni giorno dello scorso anno, 584 cesenati hanno preferito lasciare l’auto qui per raggiungere il centro con il bus navetta.

E il dato è destinato a crescere ulteriormente, perché all’appello mancano ancora i conteggi relativi ad alcuni parcometri dell’area Ippodromo, la più utilizzata dai cesenati.

“La crescita costante del numero di utilizzatori dei “bus fucsia Made in Cesena” – commenta soddisfatto il Sindaco Paolo Lucchi – conferma come, ormai, i parcheggi scambiatori siano entrati nelle abitudini di tanti di noi (cesenati e non solo). Questo grazie alla comodità della formula: chi si indirizza a un parcheggio di scambio sa di poter contare su un posto auto certo e gratuito, affiancato da un bus puntuale e rapido, che permette di raggiungere la gran parte della città e dei suoi servizi praticamente gratis, stante la tariffa giornaliera a 10 centesimi, confermata anche per il 2014. Oggi, almeno in questo, siamo una smart city europea, all’interno della quale tanti hanno già cambiato le proprie abitudini personali, rendendo cosí ormai obsoleto un dibattito che, per alcuni, purtroppo da 30 anni a questa parte continua ad essere fatto solo di nuovi parcheggi da costruire (occupando nuovo suolo), mentre nella gran parte del mondo più sviluppato ci si sta già orientando con decisione nella direzione di un utilizzo meno diffuso dell’auto. Noi la scelta l’abbiamo fatta per tempo ed i cesenati stanno concretamente dimostrando a tutti come anche dal cuore della Romagna possa partire un cambiamento netto delle nostre abitudini, in grado di privilegiare i pedoni e soprattutto gli utenti più “deboli” (bambini ed anziani, soprattutto), liberando le nostre strade da una parte di auto, ed inquinare di meno. Voglio rivolgere un ringraziamento particolare agli oltre 213.000 utilizzatori dei nostri bus scambiatori: grazie a loro stiamo dimostrando concretamente che c’è un pezzo d’Italia che sa cambiare senza troppe paure”.

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Malore per Bersani: lieve emorragia cerebrale

bersanimaloreL’ex segretario del Pd, Pier Luigi Bersani è stato colpito da un grave malore questa mattina. Intorno alle 11 è arrivato al Pronto Soccorso di Piacenza accompagnato dalla moglie e dal fratello. Accusava un malessere e attacchi di vomito. I sanitari lo hanno sottoposto ad accertamenti e dall’esame della Tac è emerso un problema cerebrale.«Ha avuto una lieve emorragia cerebrale ma sembra, per fortuna, senza conseguenze serie dal punto di vista neurologico», spiega Stefano Di Traglia, portavoce di Pier Luigi Bersani. L’ex segretario del Pd, che non ha perso conoscenza, è stato immediatamente trasferito all’ospedale Maggiore di Parma, nel reparto di neurochirurgia, a bordo di un mezzo del 118. Ma i medici sono cauti e solo stasera daranno notizie precise.

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Renzi ai partiti: nuova legge elettorale, più diritti civili e riforma del Senato

Renzi PDAnno nuovo, si riparte. Matteo Renzi, neosegretario PD, non perde tempo e comincia il 2014 proponendo alle altre forze politiche le opzioni su cui il Partito Democratico sarebbe disponibile a trovare un accordo in materia di legge elettorale e riforme istituzionali. Renzi chiede «un accordo serio, istituzionale, su tre punti:

legge elettorale, riforma del bicameralismo e una riforma del Titolo V».

La riforma del Titolo V consiste nell’abolizione del Senato e la sua sostituzione con la Camera delle Autonomie oltre alla modifica di alcuni poteri delle Regioni da riportate allo Stato.

 

IN SINTESI LE IDEE DI MATTEO RENZI

LEGGE ELETTORALE – «Sulla legge elettorale «rinunciamo a formulare la nostra proposta ma offriamo diversi modelli alle forze politiche che siedono insieme a noi in Parlamento» scrive sul suo sito lo stesso Renzi nella prima enews dell’anno, elencando tre modelli: quelli della legge elettorale spagnola; della legge Mattarella rivisitata; e del doppio turno di coalizione come per i sindaci.

IN AULA PRIMA SETTIMANA DI FEBBRAIO – «La deadline è quella che ha la Camera, che sta affrontando questa riforma e che deve andare in Commissione Affari Istituzionali con un testo da presentare alla fine di gennaio e poi andare in aula la prima settimana di febbraio: spero si possano rispettare questi tempi». Così il segretario del Pd e sindaco di Firenze ha chiarito a margine della conferenza stampa per presentare gli eventi culturali per il 2014 del capoluogo toscano. «Se si vuole – ha concluso Renzi – e c’è la volontà politica, in un mese si chiude».

DIRITTI CIVILI – Nel patto di coalizione, spiega ancora Renzi descrivendo le proposte ai partiti, il PD chiederà anche «che ci sia un capitolo Diritti Civili con le modifiche alla Bossi Fini, le unioni civili per persone dello stesso sesso, la legge sulla cooperazione internazionale, i provvedimenti per le famiglie e una disciplina più efficace delle adozioni». Altre proposte arrivano da Renzi anche in materia di riforma della Costituzione.

ORA O MAI PIU’ – Il segretario del PD twitta: «Non ci sono più alibi». E linka la stessa e-news in cui tra le altre cose si legge: «Il mandato delle primarie dell’8 dicembre è fortissimo e non accetta compromessi: subito una legge elettorale seria, riforma della politica con tagli per un miliardo di euro, provvedimenti immediati sul lavoro perché torni un briciolo di speranza nel futuro dell’Italia. Bene, allora tiriamo giù le carte».

APPELLO AI PARTITI – Il segretario del PD poi aggiunge: «Siamo pronti a cambiare verso alla politica italiana, rimpicciolita nelle proprie ambizioni da anni di pigrizia e conservazione». E fa girare in rete la lettera da lui scritta ai partiti con le proposte di riforma elettorale. «Da noi i cittadini oggi esigono rapidità di decisione e chiarezza delle posizioni. Oggi, primo giorno lavorativo del 2014, dobbiamo dimostrare di aver chiaro che non possiamo perdere neanche un secondo».

BASTA ALIBI – «Togliamo gli alibi agli altri: sono tre soluzioni molto diverse l’una dall’altra ma tutte e tre con la fondamentale caratteristica di rispettare il mandato delle primarie dell’8 dicembre che costituisce il riferimento fondamentale mio e del PD… Mi hanno detto: “Matteo almeno aspetta il ponte. Fino all’Epifania stai fermo”. Non scherziamo! Sono vent’anni che la classe politica sta facendo il ponte. Partiamo, dai!».

JOB ACT – «La direzione del PD sarà convocata per il 16 gennaio. In quella sede mostreremo anche come vogliamo procedere per il Job Act che è un documento molto più articolato di quello che si è letto fino ad oggi». Intanto è prevista per sabato 4 gennaio alle 11 a Firenze la prima segreteria del PD del 2014.

PROPOSTE PER TUTTI – Le proposte sulla legge elettorale sono per «tutte le forze. Deciderà Grillo che fare» ha risposto Renzi ai giornalisti durante una conferenza stampa. «Su tante cose – ha aggiunto – Grillo rinuncia ad avere un confronto o fa ostruzionismo, come sull’abolizione delle Province». Quello che il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano «è stato un bel discorso» ha aggiunto il segretario del PD ma il «miglior modo di commentarlo è cominciare a fare subito le riforme». «Sono convinto, ci auguriamo, che il PD possa vincere con tutte e tre le proposte. Ma vinci – ha precisato – se hai proposte e idee credibili per gli italiani».

DIREZIONE, SEGRETERIA E JOB ACT – «Ho chiesto al presidente dei senatori del PD, Luigi Zanda, di incontrare i senatori il prossimo 14 gennaio così ci parliamo in faccia, senza troppi giri di parole, circa la necessaria trasformazione del Senato in Camera delle Autonomie e quindi la cancellazione di incarichi elettivi e retribuiti in Senato» ha aggiunto Renzi che ha annunciato poi che la «Direzione del PD sarà convocata per il 16 gennaio» e «in quella sede mostreremo anche come vogliamo procedere per il Job Act – conclude il segretario – che è un documento molto più articolato di quello che si è letto fino ad oggi».

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Che fine hanno fatto i giovani in politica?

Da “La Parola”, rivista di cultura politica in Romagna

Scritto da Valeria Gualdi in maggio 2013

Titolo originale: “La partecipazione politica giovanile a Cesena: voci e problemi di una generazione troppo spesso ignorata”

Stasburgo GD ERSe nella tradizione democratico-rappresentativa legittimità e fiducia sono assorbite e unificate attraverso il meccanismo elettorale di cui il voto è l’atto di massima simbolizzazione, qualcosa è oggi decisamente mutato. Che il partito in grado di capitalizzare il maggior numero di consenso sia quello del non-voto è il mantra che le molte voci del dibattito pubblico recitano incessantemente, alimentando la favola della passività civile dilagante.

L’astensione in perenne crescita è certo la novità politica ormai divenuta norma, anche a causa dell’insipienza di una classe politica incapace di far fronte alla sempre più netta (e traumatica) rottura del rapporto tra rappresentati e rappresentanti. Rottura dal volto però ancor più inquietante se si considera la distribuzione anagrafica della disaffezione: è tra le giovani generazioni che si conta infatti la maggior parte di astenuti.

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Forse sta tornando una destra

Forse in Italia sta tornando un forza politica di destra. Attenzione però, non mi riferisco alla destra estrema ma alla destra vera e propria. Non chiamiamola centrodestra chiamiamola destra. In questi anni si sono diffuse troppe sfumature nello schieramento politico che siede nell’ala destra del Parlamento: estrema destra, centro destra, destra, moderati, conservatori, liberali, popolari e simili amenità. La verità è che in questi anni in Italia la destra non è esistita: Berlusconi e il suo partito rappresentano infatti una forza semplicemente populista (e non popolare) e assolutamente illiberale, dal momento che le uniche liberalizzazioni degli ultimi 20 le ha fatte Prodi. Questo ha rappresentato un vantaggio per una certa sinistra giustizialista e moralista che aveva in Berlusconi l’avversario perfetto. Tant’è che spesso si scherza dicendo che Berlusconi è un personaggio creato dalla sinistra. Il PD ha provato a fare una campagna elettorale parlando delle vicende private di Berlusconi ma ha miseramente fallito. Infatti sono convinto che l’assenza di una forza politica di destra ha danneggiato più il PD di altri. Ma forse in Italia la destra non è mai esistita. Prima il fascismo poi Berlusconi, passando per una D.C. che altro non era se non un’unione di uomini di destra e sinistra (Dossetti, La Pira, Zaccagnini, Moro, Fanfani) di fede cattolica ed anticomunisti. Un problema non indifferente per un Paese storicamente di destra.

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Renzo Piano e la città: una sfida coi giovani

renzo-pianoOggi, a Genova, la prima riunione del gruppo dei sei architetti nella Fondazione Renzo Piano a Punta Nave. La squadra di giovani architetti G124 (dal numero della stanza del senatore Piano a Palazzo Giustiniani) si occuperà della trasformazione delle periferie delle nostre città. Infatti in Italia quasi il 90 per cento della popolazione urbana vive in periferia. I sei giovani hanno firmato contratti annuali finanziati con lo stipendio parlamentare del senatore. I giovani sono: Michele Bondanelli, Eloisa Susanna, Roberto Giuliano Corbia, Federica Ravazzi, Francesco Lorenzi e Roberta Pastori. “Il progetto più importante siete voi – ha detto l’architetto Piano rivolgendosi ai giovani – e lavorerete su un tema altrettanto importante che è quello delle periferie. Dobbiamo occuparci della città che sarà. La bellezza naturale del nostro Paese non è merito nostro, quella antropizzata dei centri storici neppure visto che ci è stata lasciata in eredità. Quello che può essere merito nostro è migliorare le periferie, che sono la parte fragile della città e che possono diventare belle”. I temi che verranno presi in esame dagli architetti (coordinati da tre tutor: l’ingegnere Maurizio Milan e gli architetti Mario Cucinella e Massimo Alvisi) riguardano l’adeguamento energetico, il consolidamento e il restauro degli edifici pubblici esistenti, il potenziamento del trasporto pubblico, i luoghi d’incontro e di scambio come piazze, mercati, strade ma anche auditorium, musei e palazzi pubblici che possono fecondare le periferie. Il sociologo Mario Abis e lo psicologo Paolo Crepet completano il team di Renzo Piano.

Quanto siamo importanti per l’Europa

Stasburgo GD ERFinita la doppia esperienza sull’Europa orgnizzada dai Giovani Democratici dell’Emilia-Romagna prima a Porretta Terme (dal22 al 24 novembre) poi a Strasburgo (dal 10 al 12 dicembre), posso affermare quanto segue: l’Europa è molto più presente nella nostra vita di quanto noi pensiamo. Infatti circa l’ 83% delle decisioni prese nel contesto nazionale sono in realtà attuazioni di direttive o risoluzioni europee.

Ed il Parlamento europeo, spesso presentato come una fantoccio della commissione, ha in realtà grossi poteri soprattutto grazie allo strumento della direttiva. Inoltre il parlamento europeo che verrà rinnovato a maggio del prossimo anno sarà quello con più poteri nella storia dell’Europa.

Grazie alla lezione del prof. Rizzo presso il Parlamento di Strasburgo ho capito davvero quanto il percorso di integrazione europea sia avviato e quanti vantaggi apporta. Ma si sa, i vantaggi si scoprono solo quando non ci sono più.

Proviamo a tornare indietro nel tempo di 60 anni: divisione, guerre, economia semi-autarchica, mobilità di merci e persone uguale a zero. Oggi il mercato unico e l’unione hanno cambiato tutto.

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La storia della Biblioteca Malatestiana continua

Biblioteca MalatestianaLa storia della Biblioteca Malatestiana continua. Dopo anni di intensi lavori la nuova Grande Malatestiana è pronta e la città celebra questo evento sabato 14 dicembre 2013, con un’intera giornata a festa: dalla presentazione alle 9:45 al Teatro Alessandro Bonci, con le autorità locali, Ivano Dionigi Rettore dell’Alma Mater Studiorum Università di Bologna, e rappresentati della cultura cittadina; passando per la festa di inaugurazione con le proiezione architetturale sulla facciata della Malatestiana delle 17:45; per finire con un suggestivo spettacolo presso l’antica Aula del Nuti alle 21:00.

La Malatestiana sarà una biblioteca rinnovata negli spazzi, nei contenuti e nelle funzioni; che coniugherà il passato con il presente ed il futuro, gli antichi codici miniati medievali con le nuove tecnologie del XXI secolo.

Cinque secoli e mezzo dopo la sua nascita, e a trent’anni dall’introduzione dello “scaffale aperto” che rappresentò una rivoluzione epocale, per la biblioteca cesenate oggi si apre una nuova sfida: quella di far convivere l’anima rinascimentale della libraria di Malatesta Novello, Memoria del Mondo dell’Unesco dal 2005, con quella di una biblioteca che sappia dialogare con il mondo contemporaneo e proiettarsi verso il futuro. L’obiettivo è di dare a Cesena una biblioteca capace di accogliere tutte le istanze dei cittadini, che sappia interpretare le nuove forme di cultura e fornire gli strumenti per accedervi, che soprattutto sappia attirare anche chi finora non ha mai messo piede in Malatestiana. L’idea è quella di far diventare la nuova biblioteca una “piazza” in cui si incontrino tutti i tipi di pubblico – bambini, studenti, lettori, ricercatori – e si incrocino le idee. Essa diventerà davvero, più che in passato, la biblioteca dei cesenati, anzi dell’intera Romagna.

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