Antifascisti sempre: solidarietà alla CGIL

Come Giovani Democratici di Cesena, non possiamo esimerci dall’esprimere la nostra profonda indignazione per le immagini che sono arrivate da Roma: immagini angoscianti e preoccupanti.

Il diritto di manifestare è sacro. Questo però non può, in alcun modo, consentire la violenza e rigurgiti neofascisti.

L’assalto alla sede della CGIL – a cui esprimiamo tutta la nostra solidarietà – e all’autonomia sindacale ricordano le pagine più buie della nostra storia Nazionale.

Cogliamo e condividiamo pienamente l’appello del nostro segretario Enrico Letta: «È ora di sciogliere Forza Nuova».

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Diffondiamo cultura per combattere il fascismo

Oltre il danno, la beffa: Cesena, città decorata con la Medaglia d’Argento al Valor Militare, e Provincia, decorata con la Medaglia d’oro al Merito Civile, si trovano da qualche tempo assediate da inaccettabili manifestazioni e propagande di dichiarato stampo fascista. Intimidazioni, offese, molestie, a singoli e ad intere comunità. È sotto gli occhi di tutti il tentativo perdurante di qualcuno di portare indietro l’orologio e di cancellare importanti pagine di storia che hanno reso la nostra città e tutto il suo territorio quello che è oggi: libera, antifascista, accogliente e solidale.
L’ultima pagliacciata, in ordine cronologico, è di questa notte. Con buona pace della pubblica decenza, troviamo affisso l’ennesimo striscione abusivo recante la scritta “I fascisti non rubavano”. Gesto ridicolo quanto il suo contenuto, che ci portano ad affermare con convinzione che non solo non ci sentiamo scoraggiati, ma anzi spronati a perseverare nel percorso da anni intrapreso a difesa della democrazia, della solidarietà e dei diritti di tutti.
È noto a tutti (tranne che ai fascisti, pare) che con il Partito Nazionale Fascista al governo dilagò la corruzione e, solo grazie alle coraggiose segnalazioni di personaggi come Matteotti, si denunciarono traffici illeciti e scambi di mazzette per ogni tipo di illegittimo affare. È bene inoltre ricordare che quello stesso partito di cui certuni invocano la rinascita, non depredò l’Italia soltanto materialmente, ma anche e soprattutto della dignità dei suoi stessi cittadini: privandoli di libertà fondamentali come il voto o la libertà di espressione, mandando a morte numerosi concittadini sul fronte e rendendosi complici dello sterminio di migliaia di connazionali “colpevoli” di essere ebrei o di appartenere ad altre minoranze perseguitate. Continue reading