Cultura a Cesena e fundraising

Biblioteca MalatestianaIn questi mesi sul centro storico di Cesena è inutile ricordare che sono stati spesi fiumi di parole e d’inchiostro, a volte e spesso solo per poter vedersi pubblicato sui giornali locali il proprio comunicato e per crear polemiche sterili senza poi proporre vere soluzioni, e si è sempre rimasti fossilizzati su i soliti due temi: Piazza della Libertà e la Biblioteca Malatestiana. Ebbene io voglio parlare di tutt’altro.
Allora, senza giri di parole, com’è sempre risaputo la cosa che frena le Amministrazioni a non portare avanti progetti in campo culturale sono la mancanza di soldi. Quindi al giorno d’oggi è importante trovare risorse nella cultura anche dai privati. Negli ultimi dieci anni in Italia i finanziamenti pubblici alla cultura sono passati da 7,5 miliardi a 5,8 miliardi, una riduzione del 24% circa.
Già in passato, in antichità, si faceva così: c’era un mecenate, cioè un privato, che si faceva carico di diffondere arte e cultura pagando di tasca propria.
Così fu anche per la nostra Biblioteca Malatestiana, una storia che tutti conosciamo, una biblioteca privata che poi divenne pubblica, infatti oggi in ogni angolo della Biblioteca Antica troviamo scritto il nome di Malatesta Novello, colui che l’ha voluta. Ora non voglio arrivare a dire che ogni sala di una biblioteca o di un museo debba essere ricoperta da insegne di possibili sponsor, ma perché non pensare ad uno, o più, Malatesta Novello dei giorni nostri?
Già importanti azioni sono state intraprese in passato ed in questi giorni, solo per citare l’ultima in ordine di tempo, voglio ricordare la cooperazione tra Comune e Fondazione Cassa di Risparmio di Cesena per restaurare numerosi codici Malatestiani. Ma perché non sviluppare un legame più forte tra Amministrazione e aziende o privati? Perché non trovare una figura che si occupi anche del cosiddetto fundraising?
A mio avviso, ma parlo da profano perché non conosco bene come funziona la macchina comunale, la nuova figura del Dirigente del Settore Biblioteca Malatestiana, Cultura e Turismo dovrebbe avere anche questa capacità, cioè quella di creare anche una proficua attività di ricerca di finanziamenti e sponsorizzazioni.

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La storia della Biblioteca Malatestiana continua

Biblioteca MalatestianaLa storia della Biblioteca Malatestiana continua. Dopo anni di intensi lavori la nuova Grande Malatestiana è pronta e la città celebra questo evento sabato 14 dicembre 2013, con un’intera giornata a festa: dalla presentazione alle 9:45 al Teatro Alessandro Bonci, con le autorità locali, Ivano Dionigi Rettore dell’Alma Mater Studiorum Università di Bologna, e rappresentati della cultura cittadina; passando per la festa di inaugurazione con le proiezione architetturale sulla facciata della Malatestiana delle 17:45; per finire con un suggestivo spettacolo presso l’antica Aula del Nuti alle 21:00.

La Malatestiana sarà una biblioteca rinnovata negli spazzi, nei contenuti e nelle funzioni; che coniugherà il passato con il presente ed il futuro, gli antichi codici miniati medievali con le nuove tecnologie del XXI secolo.

Cinque secoli e mezzo dopo la sua nascita, e a trent’anni dall’introduzione dello “scaffale aperto” che rappresentò una rivoluzione epocale, per la biblioteca cesenate oggi si apre una nuova sfida: quella di far convivere l’anima rinascimentale della libraria di Malatesta Novello, Memoria del Mondo dell’Unesco dal 2005, con quella di una biblioteca che sappia dialogare con il mondo contemporaneo e proiettarsi verso il futuro. L’obiettivo è di dare a Cesena una biblioteca capace di accogliere tutte le istanze dei cittadini, che sappia interpretare le nuove forme di cultura e fornire gli strumenti per accedervi, che soprattutto sappia attirare anche chi finora non ha mai messo piede in Malatestiana. L’idea è quella di far diventare la nuova biblioteca una “piazza” in cui si incontrino tutti i tipi di pubblico – bambini, studenti, lettori, ricercatori – e si incrocino le idee. Essa diventerà davvero, più che in passato, la biblioteca dei cesenati, anzi dell’intera Romagna.

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