Primarie PD Emilia-Romagna 2014: a Cesena oltre 500 volontari!

10710662_527926050677191_4859973367862251669_nAl via la macchina delle primarie del centrosinistra che si terranno domenica 28 settembre 2014 per eleggere il candidato del centrosinistra per la Presidenza della Regione Emilia-Romagna. I candidati sono Roberto Balzani e Stefano Bonaccini. Nel territorio cesenate sono circa 500 i volontari che saranno impegnati a garantire il corretto funzionamento delle Primarie nei 48 seggi allestiti nel nostro territorio che resteranno aperti dalle ore 8,00 alle ore 20,00 di domenica 28 settembre.

La campagna di comunicazione, diretta al massimo contenimento dei costi, prevede l’affissione di manifesti, la realizzazione di un pieghevole informativo e di un sito internet dedicato alle primarie www.ilpresidentelosceglitu.it. Il sito contiene tutti materiali di comunicazione, il regolamento delle primarie, il codice di autoregolamentazione dei candidati, l’elenco dei seggi allestiti in tutti i Comuni della Regione e tutte le informazioni utili.

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I giovani in Emilia-Romagna nei prossimi trent’anni: cultura e turismo come risposta alla crisi

Biblioteca MalatestianaIn merito al precedente articolo sul futuro della Regione Emilia-Romagna e su come c’è la immaginiamo per i prossimi trent’anni, proponiamo ora delle riflessioni sul futuro della cultura e turismo per i giovani nella nostra regione.

•Nei prossimi anni e decenni le prospettive di sviluppo culturale e turistico della nostra regione vanno pensate all’interno di una progettazione e valorizzazione territoriale più ampia. Bisogna realizzare una Piattaforma Turistico/Culturale Emiliano-Romagnola che colleghi e metta a sistema le varie realtà ed eccellenze regionali, dall’arte all’enogastronomia. Infine è bene ricordare che la nostra Regione si connota più di altre per la presenza di un capitale sociale e di un insieme di forze cooperative che hanno permesso in passato, e permetteranno sempre di più in futuro, la tenuta del tessuto civile di cittadinanza.

•Se Ravenna dovesse essere designata Capitale Europea della Cultura per il 2019 (la proclamazione avverrà a breve: il 17 ottobre 2014), la città bizantina e con essa l’Emilia-Romagna si potrebbero trasformare in un luogo d’incontro e di dialogo tra culture diverse; la candidatura e l’eventuale vittoria hanno l’ambizioso obiettivo di portare “il sistema Romagna ed Emilia” ad emergere a livello nazionale ed europeo come macrolaboratorio di sperimentazione, capace di produrre cultura in maniera partecipata e sinergica. Un’opportunità ed un’importante vetrina che permetterebbe di attrarre l’interesse di cittadini, associazioni ed aziende da tutta Europa con significative ricadute positive oltre che in ambito culturale anche in quello lavorativo ed occupazionale.

•Le istituzioni culturali come biblioteche, musei e teatri devono rafforzare le relazioni con altre istituzioni come scuole ed università, insieme ai quali allestire un’offerta integrata di servizi volti ad una più alta partecipazione alla vita culturale specialmente nei confronti dei più giovani per stimolarli culturalmente, perché sostenere l’energia creativa dei giovani e la loro capacità di innovazione significa aiutarli a sviluppare le proprie potenzialità e a trovare un’occupazione futura.

•Le associazioni culturali presenti nelle città della nostra regione vanno maggiormente valorizzate in modo da poter prestare maggiormente supporto ai giovani artisti concedendo loro spazi per la realizzazione e fruizione di opere ed artigianato artistico, con la finalità di rendere più fruibili i luoghi dell’incontro e dell’espressione artistica, magari valorizzando e ristrutturando edifici abbandonati.

•Concedere ai giovani poderi o fattorie abbandonate in modo da sviluppare una rete di agriturismi od aziende agricole volte a promuovere il “buon vivere” e la ricca cultura agreste ed enogastronomica emiliano-romagnola.

•Rendere maggiormente fruibili le biblioteche come luogo di studio, socializzazione e crescita delle nuove generazioni. 
Occorrono accoglienza ed orari flessibili che incontrino le necessità di chi cerca un luogo aperto per consultare un libro, studiare per un esame o semplicemente leggere un giornale.

•Avvicinare le persone, specialmente i più giovani, all’arte, in particolare quella contemporanea, re-inventando il concetto dei musei e spazi per esposizioni d’arte contemporanea, magari aprendoli anche ad iniziative legate alla movida locale ed eventi ludici.

•Creare delle “StartArt”, su modello delle più famose StartUp, come incubatori di creatività, luoghi d’incontro ove giovani artisti e designer possano confrontarsi e collaborare. Le “StartArt” potrebbero essere anche luoghi di scouting ove aziende abbiamo bisogno di ricercare figure professionali in vari ambiti come in car design, fashion design, furniture design, exhibition design, color design, web design, eccetera.

Conclusioni:
Insieme, giovani e non, possiamo rinnovare le nostre città e la nostra regione, partendo dalla cultura, come risposta all’attuale crisi che oltre ad essere economica è anche morale e sociale. L’Emilia-Romagna ha bisogno di sperimentare un nuovo modello di sviluppo, che guardi all’Europa, capace di rigenerare il territorio e rafforzare il capitale sociale, così facendo si creeranno straordinarie opportunità per avviare un processo di riflessione e “reinvenzione” di sé stessi. L’idea è quella di “contaminare” i paesaggi attuali con i linguaggi della cultura e dell’arte per avviare un processo di riscrittura delle città e dei suoi luoghi. La sfida sarà usare la cultura per attivare nuove energie e guidare il processo di cambiamento delle città, anche attraverso un programma di pianificazione culturale, urbanistica, di lavori pubblici e mobilità che dovrebbero sfociare in un unico Piano per le politiche ed attività Culturali Regionale. Una città ed una regione culturalmente vivace ed attiva aiuta a sviluppare le capacità dei propri giovani ed è inoltre maggiormente attrattiva da un punto di vista turistico. Ricordiamo che in Italia oltre il 63% degli impiegati nel settore turistico ha meno di 40 anni ed il 30% meno di 30. La vocazione turistica e ricettiva del nostro Paese e dell’Emilia-Romagna rappresenta un tassello perfetto per poter coniugare il mondo culturale ed il mondo delle imprese.

I giovani nell’Emilia-Romagna dei prossimi trent’anni

Un aiuto ci giunge dall'Europa ma è ancora poco

Un aiuto ci giunge dall’Europa ma è ancora poco

Tralasciando le recenti vicende riguardanti le primarie di coalizione per le regionali, i Giovani Democratici emiliano romagnoli vogliono dare un contributo concreto alla discussione programmatica che (finalmente) si sta sviluppando in regione.

Quale Emilia-Romagna vogliamo nei prossimi trent’anni? E’ davvero possibile una regione a misura di giovane? sembra quasi grottesco parlare di una riscossa dei giovani in un momento di assoluta crisi economica e valoriale per tutte le giovani generazioni. Invece proprio da questa depressione totale delle politiche giovanili dobbiamo trarre un’importante lezione: senza giovani preparati ed intraprendenti la nostra società è destinata alla fine.
E’ necessario, innanzitutto, prendere esempio da buone pratiche in campo di politiche per i giovani che ci giungono da altra regioni ed altri paesi.
In secondo luogo, è giunto il tempo di cambiare definitivamente la credenza assai diffusa secondo cui i denari spesi per i giovani in svariati ambiti siano denari sprecati e senza alcun ritorno. Quelle che in un orizzonte di breve termine sono spese come tante altre che uno Stato ha, nel giro di pochi anni diventano investimenti. Il loro ritorno è, inoltre , estremamente concreto: giovani che fondano aziende di successo mondiale grazie ad una formazione di alto livello, giovani dotati di un “know how” in grado di attirare investimenti privati. Di conseguenza il ritorno è anche spirituale e astratto ma assai importante.

Ma come fare tutto questo?

Di seguito alcune idee che potranno dare un contributo alla discussione programmatica in seno alla giovanile regionale.

  • Esperienza lavorativa in una realtà estera (in particolare aziende) in modo da apprendere un “know-how” da riportare poi in regione ed una lingua straniera. Sarebbero coinvolte le realtà imprenditoriali e pubbliche del territorio che trarrebbero vantaggio dall’assumere giovani che, grazie alle  competenze acquisite, le permetterebbero di ampliarsi in ambito internazionale (l’unico orizzonte possibile per quasi tutte le imprese della regione). Il soggiorno estero sarebbe anche supportato da una borsa di studio. Questo progetto, in fase di sperimentazione da parte della Regione Lazio (“Torno subito”), sarebbe da integrare alla Garanzia Giovani che nella nostra regione favorisce l’entrata nel mondo del lavoro e/o la specializzazione di giovani tra i 15 ed i 29 anni. Il difetto della Garanzia Giovani sta proprio nella scarsa importanza data all’internazionalizzazione dei giovani stessi. La nostra regione è sempre più proiettata verso il mondo perciò è assolutamente necessario che i giovani non si trovino in imbarazzo di fronte ad un orizzonte che è diventato globale.
  • Sostegno economico per studenti (22-29 anni), con ISEE basso, che decidono di frequentare scuole internazionali ad alta specializzazione ma con costi molto alti e che decidono di tornare poi in Regione per rimettere in gioco le alte competenze acquisite. Questo sostegno si rende necessario in quanto in Italia non siamo dotati di scuole di alta gamma per il post-laurea. Parallelamente è necessario un serio investimento nella costituzione di corsi estremamente specifici e qualificati per la creazione di un profilo professionale di alto livello nel post-laurea.
  • Sulla scia del progetto di formazione professionale nato dalla collaborazione tra Ducati, Lamborghini e gli istituti “Aldini Valeriani” e “Belluzzi-Fioravanti”, potenziamento del rapporto tra scuola/università e lavoro ove possibile. Anche in tal caso è necessario uno stretto rapporto tra enti pubblici ed imprese. Quest’ultime non sarebbero certo da favorire tramite estemporanei quanto inutili sgravi fiscali sull’assunzione di giovani ma esse stesse trarrebbero vantaggio dall’entrata in azienda di profili estremamente qualificati e già con esperienze lavorative.
  • Favorire gli interscambi con scuole di tutto il mondo da parte delle scuole (in particolare superiori) emiliano-romagnole. Quindi soggiorni di almeno due mesi all’estero (durante un periodo di frequenza scolastica nel paese ospitante) per imparare la lingua e allargare l’orizzonte futuro dei giovani. Ugualmente altri giovani verrebbero ospitati per un soggiorno studio in Emilia-Romagna. La regione dovrebbe quindi facilitare l’apertura e la continuazione di relazioni con istituti esteri. Questo progetto è presente in diverse scuole emiliano-romagnole ma senza alcuna rete di connessione regionale che ne permetta l’allargarsi e il rafforzarsi.
  • Sostegno del diritto allo studio, in particolare delle fasce più deboli della popolazione giovanile. Allargamento degli studentati con affitto calmierato per gli universitari il cui ISEE è sotto una certa soglia. Inoltre maggiori borse di studio specifiche per studenti meritevoli in precarie condizioni economiche. Continuazione dell’ottimo servizio di aiuto nel pagamento delle spese per l’acquisto dei libri di testo a favore degli studenti con ISEE basso delle scuole medie e superiori.
  • Aperture delle biblioteche, delle aule studio e, se necessario, anche degli istituti scolastici, in fasce orarie ampie (anche fino a mezzanotte).
  • Misure che incentivino l’inclusione scolastica. Corsi di approfondimento e recupero durante tutto l’anno scolastico.
  • Promozione di incontri nelle scuole su alimentazione e droghe.
  • Mense convenzionate per studenti (servizio già ottimo in tutta la Regione).
  • Sconti nel prezzo degli abbonamenti per studenti pendolari con un reddito ISEE basso. Obbligo della costituzione da parte delle aziende del trasporto pubblico locale dei “comitati consultivi degli utenti” (come previsto nella legge regionale 30/98 art. 17) che favorirebbero senza dubbio un maggior servizio negli orari di punta di entrata e uscita a/da scuola.
  • Prezzo dell’abbonamento al bus o alla corriera in base all’ ISEE e al numero di figli.
  • Servizio civile riservato al 50% ai “NEET” fra i 16 e i 29 anni.
  • Incubatrice unica regionale di start-up su cui si devono concentrare gli investimenti finora dispersi in decine di piccoli progetti . Il policentrismo in questo caso risulta sbagliato in quanto le aziende ad alto livello di innovazione tendono a svilupparsi unicamente in veri e propri distretti che le permettano di mettersi in rete tra loro e che consentono agli enti locali di fornire maggiori servizi (banda larga ed altre infrastrutture). Evidentemente questa unica grande incubatrice necessita di un’università vicino. Il rapporto tra start-up e università è strettissimo, le une si nutrono del lavoro dell’altra e viceversa. Trovandosi a Bologna una delle maggiori università d’Europa ed anche un ottimo (forse il migliore al mondo) distretto ad alta innovazione nel packaging, la destinazione delle nuove start-up deve essere unica, la provincia di Bologna.
  • “No tax area” e credito agevolato per le imprese di giovani tra i 19 e i 40 anni.
  • Una sempre maggiore copertura degli asili, in particolare a favore di famiglie a ISEE basso. Nonostante siamo la prima Regione per il servizio degli asili nido, c’è ancora del lavoro da fare. Agevolazioni fiscali per le aziende medio-grandi che decidono di costruire asili aziendali.
  • “Social housing”, ovvero: una locazione di 10/15 anni ad affitto calmierato (massimo 20/30% del reddito familiare) al termine della quale gli abitanti possono decidere se riscattare l’abitazione, anche tramite un mutuo, o lasciarla. La bassa redditività per i costruttori è compensata dalla mano della CDP. Un modello vincente, in primis per le giovani coppie. Ma anche per gli enti pubblici, per il territorio e per imprese edili.

 

 

Primarie PD in Emilia-Romagna: un’alta affluenza!

2013_Primarie PD_ Affluenza voto ERIn Emilia-Romagna si sono presentati ai 907 seggi delle Primarie per l’elezione del Segretario PD, 406.897 elettrici e elettori, che si sono registrati nell’Albo degli Elettori del PD.
Nessun sondaggio aveva previsto un simile risultato di partecipazione, che era invece stimata su valori significativamente inferiori.
Il risultato è più alto di quello delle Primarie del 25 ottobre 2009, che videro l’elezione a Segretario di Pier Luigi Bersani (gli altri candidati erano Dario Franceschini e Ignazio Marino), e inferiore a quello delle Primarie del 25 novembre 2013 per l’indicazione del candidato Presidente del Consiglio, ma in quel caso la partecipazione era aperta a tutti gli elettori della coalizione di centrosinistra.

A Cesena vince Matteo Renzi con il 79%, secondo Pippo Civati per pochi voti su Gianni Cuperlo.

SCUOLA DI FORMAZIONE GD 2011

Carissim*,
come ad ogni autunno, siamo lieti di presentarvi la terza edizione della nostra Scuola di Formazione regionale dei Giovani Democratici Emilia-Romagna, che quest’anno si terrà a Riolo Terme, ridente località termale alle pendici delle colline ravennati, fra Faenza ed Imola, da venerdì 2 a domenica 4 dicembre.
In questa edizione abbiamo deciso di toccare un tema attualissimo per quanto sterminato: lo Sviluppo.

Le incertezze emerse con la crisi economica, le difficoltà di modelli produttivi e sociali resisi ormai inadeguati alle esigenze della società postindustriale e globalizzata, ci comunicano chiaramente che il futuro non sarà la mera riproposizione della società industriale che abbiamo conosciuto dopo il boom economico, ma richiederà ripensamenti profondi nel modo di vivere, organizzarsi, spostarsi, formarsi, lavorare e produrre.

In particolare vediamo come ormai declinante l’idea di uno crescita inarrestabile e senza compromessi, tipica di un turbocapitalismo che ha lacerato il mondo nell’ultimo ventennio. Continue reading