Primo Maggio: il Lavoro e i Giovani

La totale assenza della questione giovanile dalla discussione elettorale e post-elettorale rimane nel solco tracciato dalle scelte politiche compiute dalle maggioranze parlamentari e dai governi dell’ultimo decennio. Non senza rammarico dobbiamo constatare che neppure il Partito Democratico ha saputo dare risposte alle difficoltà che negli ultimi anni nel Paese si sono rafforzate e hanno assunto l’aspetto, quanto mai pericoloso, di granitiche e ineluttabili certezze per numerosissimi coetanei.
In questi anni il PD non ha inciso sulla realtà nel modo e nelle proporzioni delle quali il Paese avrebbe avuto bisogno: la progressiva privazione dei diritti sociali, iniziata da ormai diversi decenni e spinta dolorosamente dalla crisi, non si è fermata, a partire dal primo di essi: quello a un lavoro dignitoso, inclusivo, utile all’avanzamento spirituale dell’individuo e della comunità che lo circonda. La sanità, la scuola, l’università e la ricerca rimangono sotto-finanziate e in carenza cronica di personale (peraltro il più anziano d’Europa). Si è deciso di spendere decine di miliardi per tagli di tasse senza criterio o addirittura per l’abbassamento della pressione fiscale sui patrimoni, già molto bassa in Italia, quasi sempre a favore di quanto già erano al lavoro.
Questa è stata la cornice di un quadro che ci parlava di una condizione giovanile drammatica: i giovani sono stati dimenticati, mai toccati da alcun provvedimento tra i tanti dei quali ci siamo pavoneggiati negli ultimi 5 anni. Continue reading